Addebito della separazione per maltrattamenti: il punto della Cassazione

Addebito della separazione per maltrattamenti: il punto della Cassazione

Addebito della separazione per maltrattamenti: con l’ordinanza n. 11208 del 26 aprile 2024, la Corte di Cassazione ha chiarito alcuni aspetti centrali su questo tema rilevante nel diritto di famiglia. Pur senza introdurre nuovi principi, la decisione offre una visione sintetica e dettagliata delle specificità dell’addebito per maltrattamenti, distinguendolo da altre cause di addebito.

Il caso

Il provvedimento esamina il caso di due coniugi, separatisi nel 2020 con addebito alla moglie, che si era resa responsabile di aggressioni fisiche verso il marito. La moglie ha poi fatto ricorso in Cassazione, sostenendo che la Corte d’Appello non aveva considerato adeguatamente l’onere della prova riguardo al nesso tra le sue azioni e la crisi matrimoniale.

Addebito della separazione per maltrattamenti: le condizioni dell’addebito

La Corte ha ribadito che, per ottenere l’addebito della separazione, devono essere soddisfatti due presupposti:

  1. La violazione dei doveri coniugali (art. 143 c.c.);
  2. La dimostrazione che tale violazione sia stata causa della rottura dell’unione familiare.

In generale, spetta a chi richiede l’addebito provare sia le azioni in violazione degli obblighi matrimoniali sia il loro impatto nel rendere intollerabile la convivenza.

Maltrattamenti e onere della prova

In caso di maltrattamenti, la Corte ha chiarito che le violenze subite da un coniuge rappresentano di per sé una violazione dei doveri matrimoniali e bastano a giustificare l’addebito senza necessità di una comparazione tra le condotte dei due coniugi. Nel caso di violenze fisiche, inoltre, l’addebito della separazione per maltrattamenti può essere disposto anche per un singolo episodio e senza la necessità di provare il nesso causale tra le violenze e la crisi coniugale, poiché tali azioni sono considerate gravissime e inaccettabili a prescindere dal contesto.

Con questa decisione, la Corte rafforza la tutela delle vittime di violenza domestica anche nei procedimenti di separazione civile, riconoscendo l’addebito per violenze fisiche come una condizione a sé, indipendente da ulteriori verifiche sulla crisi del rapporto. Un passo importante per una giustizia più attenta e vicina ai diritti delle persone vulnerabili.

 

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