La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, con sede a Strasburgo, è un organo giurisdizionale internazionale indipendente chiamata a dirimere le controversie circa la violazione della convenzione europea dei diritti dell’Uomo.
Ma cos’è la Convenzione Europea dei diritti dell’uomo?
La convenzione Europea dei diritti dell’Uomo è stata sottoscritta a Roma il 4 novembre 1950 dai paesi appartenenti al consiglio d’Europa, con oggetto “la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”. Si tratta di un impegno preso dai paesi contraenti a rispettare diritti e libertà
universalmente riconosciuti quali il diritto alla vita; la proibizione della tortura della schiavitù e del lavoro forzato; il diritto alla libertà e alla sicurezza; il diritto a un equo processo; il diritto al matrimonio, alla libertà di espressione ecc. Si tratta di un testo che è stato integrato da 14 protocolli aggiuntivi con lo scopo di ampliarne la tutela.
Chi ha diritto a ricorrere alla Corte EDU?
Tutte le persone fisiche e giuridiche che credono violati i diritti fondamentali così come tutelati dalla Convenzione e dai suoi protocolli aggiuntivi.
Quindi anche io, singolo cittadino, posso adire la Corte?
Certo, se credi che un Tuo diritto sia stato leso e se hai esaurito le vie di tutela interne al Tuo paese d’origine, puoi anche Tu ricorrere alla Corte EDU. Difatti, il ricorso alla Corte Europea dei Diritti Dell’Uomo può essere presentato solo dopo che il soggetto abbia esperito ed esaurito l’impugnazione interna – per intenderci: appello e Cassazione.
Come faccio a ricorrere alla Corte?
È possibile mediante l’invio alla stessa di un apposito formulario di ricorso predisposto dalla Corte e scaricabile dal suo sito istituzionale.
I criteri di compilazione del formulario sono anch’essi disponibili sul sito istituzionale, ma è bene fare attenzione. Invero, considerato l’alto numero di ricorsi ricevuti dalla Corte ogni giorno, una erronea compilazione del formulario o la mancata utilizzazione dello stesso come mezzo, porta ad una dichiarazione di non corretta introduzione del ricorso da parte della Segreteria della Corte che scarta il ricorso senza entrare nel merito della questione. Naturalmente onde evitare di incorrere in errori sia formali sia di merito è sempre bene affidarsi ad un professionista.
Il ricorso alla Corte è sempre possibile senza limiti di tempo?
No. Un altro criterio di ricevibilità del ricorso è la sua spedizione entro quattro mesi dal deposito della decisione interna ultima e definitiva se si tratta di decisioni depositate a far data dal 1 febbraio 2022 – data di entrata in vigore del nuovo termine – mentre, per le decisioni divenute definitive prima del 1 febbraio 2022 il termine in vigore è di sei mesi.
Si tratta di un termine che non prende in considerazione alcun tipo di sospensione e festiva e feriale poiché qualora dovessero tenersi in considerazione tutte le festività e le sospensioni dei termini presenti in ogni Stato membro il calcolo dei mesi varierebbe da nazione a nazione creando incertezze e disparità di trattamento.
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